Strada alpina del Grossglockner | www.alessiodileo.com

Nel cuore del parco nazionale degli Alti Tauri, in Austria, è possibile percorrere la strada alpina più affascinante e famosa d'Europa, la Grossglockner Hochalpenstraße.

Grossglockner Hochalpenstraße
La strada alpina del Grossglockner si snoda lungo 36 tornanti immersi in un panorama mozzafiato
Canon 7D, Sigma 10-20mm, ISO 100, f/ 16, 1/320 sec

 

HeiligenblutLa Grossglockner Hochalpenstraße, lunga 48 chilometri, unisce Fusch alla piccola la cittadina di Heiligenblut ed è possibile percorrerla da aprile fino ad ottobre. Il pedaggio per un'intera giornata costa 32 euro per un'automobile, mentre l'abbonamento mensile costa 49 euro. A causa del maltempo la strada può essere chiusa; meglio quindi consultare sempre in anticipo i bollettini meteo prima di pianificare una gita al Grossglockner.

Molti alberghi con un soggiorno minimo di due notti, regalano la Nationalpark Kärnten Card: questa carta, oltre ad offrire vantaggi e riduzioni, comprende l'accesso gratuito alla strada alpina.

Cercando sul sito Booking.com ho trovato un'ottima sistemazione a Heiligenblut nel Panoramahotel Lärchenhof: una confortevole camera arredata in legno, con wifi e balcone vista montagna. La piccola cittadina di Heiligenblut è molto tranquilla e offre una buona scelta di ristoranti; è a pochi minuti di macchina dal casello della Grossglockner Hochalpenstraße.

Panoramahotel

 

La strada alpina del Grossglockner, creta negli anni '30, si snoda lungo 36 tornanti dai quali si può ammirare il panorama romantico e rilassante, circondato da vette che superano i 3.000 metri, cascate e prati alpini. Durante gli orari di punta la strada è molto trafficata, bisogna prestare particolare attenzione ai numerosi motociclisti dalla guida un pò troppo sportiva.

Si raggiunge infine il rifugio sulla cima Kaiser-Franz-Josefs a 2.365 metri, dove c'è un parcheggio multi piano gratuito , il centro visite, ristoranti, negozi di souvenir e l'osservatorio Swarovski . Il primo impatto è un pò deludente: la cima è notevolmente cementificata ed è piena di turisti e motociclisti. Nei giorni estivi, in particolare il sabato, la strada alpina del Grossglockner è molto frequentata e la cima Kaiser-Franz-Josefs può essere molto affollata, in particolare verso l'ora di pranzo.

Grossglockner Hochalpenstraße
Lo splendido panorama dal belvedere della cima Kaiser-Franz-Josefs
Canon 7D, Samyang fish-eye 8mm, ISO 100, f/ 16, 1/250 sec

 

Basta però affacciarsi sul belvedere per ammirare in tutta la sua bellezza il Grossglockner, la montagna più alta dell'Austria con i suoi 3.798 metri, la cima Johannisberg e il ghiacciaio Pasterze, il più esteso delle Alpi orientali.

 

Kaiser-Franz-Josefs

I ghiacciai si formano dove le temperature estive non sono così alte da sciogliere la neve caduta in inverno, che riesce così ad accumularsi di anno in anno. A causa però del riscaldamento globale, il limite inferiore delle nevicate sembra inalzarsi costantemente, con la progressiva riduzione dello strato nevoso a bassa quota. E' impressionante apprendere dai cartelloni informativi che, negli ultimi 150 anni, il ghiacciaio Pasterze si è ritirato e ridotto della metà.

Grossglockner Hochalpenstraße
Il ghiacciaio Pasterze ai piedi della cima Johannisberg
Canon 7D, Sigma 10-20mm, ISO 100, f/ 22, 1/640 sec

 

Lago Margaritze
Lago artificiale Margaritze
Canon 7D, Sigma 10-20mm, ISO 100, f/ 16, 1/125 sec

 

Il belvedere della cima Kaiser-Franz-Josefs è sicuramente il punto più spettacolare ma anche il più affollato; ci sono però altri scorci ugualmente suggestivi e meno battuti lungo i tracciati che partono dalla cima.

Grossglockner Hochalpenstraße
Un tranquillo laghetto alpino lungo la Grossglockner Hochalpenstraße
Canon 7D, Sigma 10-20mm, ISO 100, f/ 16, 1/50 sec

 

Le cascate Winkelkees si raggiungono grazie al bel sentiero panoramico Gamsgrube, che passa attraverso alcuni tunnel; una breve passeggiata conduce all'osservatorio Swarovski, alle spalle del parcheggio, mentre per i più esperti una via ferrata porta ai piedi del ghiacciaio Pasterze e al lago artificiale Margaritze. Per chi non ha abbastanza esperienza da affrontare la ferrata, una funicolare a pagamento, permette di saltare parte del tragitto.

Anemone Cascata Pasterze

 

Lasciata la cima Kaiser-Franz-Josefs e ritornando indietro di qualche chilometro, la Grossglockner Hochalpenstraße prosegue in direzione Fush. Lungo il tragitto, un breve sentiero che parte dalla locanda Franz-Rehrl, porta al punto più alto della strada alpina, la cima Edelweiss a 2.571 metri.

Grossglockner Hochalpenstraße
Un attimo di pausa fra un tornante e l'altro
Canon 7D, Samyang fish-eye 8mm, ISO 100, f/ 16, 1/60 sec

 

Grossglockner

La fauna alpina del parco nazionale degli Alti Tauri è molto varia e gli animali più diffusi che si possono facilmente osservare sono: marmotte e stambecchi, gracchi e fringuelli alpini, oltre che una gran varieta di insetti e farfalle.

Lo stambecco [Capra ibex], diffuso in tutto l'arco alpino, è frequente vederlo verso sera, quando i maschi si esibiscono in spettacolari lotte. I maschi sono dotati di corna permanenti: la loro crescita si blocca ogni inverno, generando un anello più spesso e ben visibile. Grazie alla conta di questi anelli è possibile risalire all'età dell'animale. Bisogna fare attenzione alle pericolose pietre smosse dagli stambecchi che rotolano a valle.

Stambecco [Capra ibex]
Due maschi rivali in muta si sfidano
Canon 7D, Canon 300mm, moltiplicatore 1.4x, ISO 800, f/ 5.6, 1/500 sec

 

Stambecco [Capra ibex]
Stambecchi in lotta
Canon 7D, Canon 300mm, moltiplicatore 1.4x, ISO 800, f/ 5.6, 1/250 sec

 

Marmotta [marmota marmota]
Il teleobiettivo è l'ottica ideale per isolare il soggetto dallo sfondo
Canon 7D, Canon 300mm, moltiplicatore 1.4x, ISO4500, f/ 8, 1/320 sec

 

Marmotta [marmota marmota]
Marmotte riprese nell'affascinante cornice alpina del Grossglockner
Canon 7D, Sigma 10-20mm, ISO 400, f/ 16, 1/1600 sec

 

La marmotta [marmota marmota] è un roditore abituato a vivere nel difficile ambiente alpino: passa sei mesi all'anno rinchiusa nella sua tana in letargo, da ottobre a marzo, periodo durante il quale per sopravvivere, riesce a rallentare il suo metabolismo, abbassando la temperatura corporea e i battiti del cuore. La tana, un'intricata rete di cunicoli e camere sotterranee, ha un ruolo fondamentale nella vita della marmotta: è il luogo dove da alla luce i cuccioli e li allatta, serve per sopravvivere al gelo dell'inverno e a rifugiarsi in caso di pericolo.

Marmotta [marmota marmota] Marmotta [marmota marmota]
I cuccioli passano la maggior parte del tempo giocando La marmotta alpina [marmota marmota] è dotata di un'ottima vista
Canon 7D, Canon 300mm, moltiplicatore 1.4x, ISO 500, f/ 11, 1/640 sec Canon 7D, Canon 300mm, ISO 400, f/ 5.6, 1/6400 sec

 

La marmotta è un animale territoriale, che marca e difende il proprio territorio. Per la difesa ha adottato un metodo semplice ma ingegnoso: la prima marmotta che si accorge di un possibile pericolo si erge sulle zampe posteriori emettendo dei fischi. Un solo fischio vuol dire che la minaccia arriva dall'alto, più fischi rappresentano un minaccia che arriva da terra. La differente intensità e durata dei fischi, serve alla marmotta per capire la distanza dell'eventuale pericolo.

Marmotta [marmota marmota]
L'estrema confidenza di alcuni esemplari è utile per ottenere inquadrature molto particolari
Canon 7D, Sigma 10-20mm, ISO 400, f/ 16, 1/1000 sec

 

Marmotta | come fotografarla

MarmottaLa marmotta è generalmente timorosa nei confronti dell'uomo. Mi è capitato molte volte, mentre passeggiavo per i prati alpini, di udire i fischi delle sentinelle impaurite e con un guizzo veloce, intravedere le marmotte mentre si rifugiavano nelle tane. Altre volte ho potuto osservarle solo da lontano e fotografarle col 300mm.

Questa volta ho voluto dedicare con tranquillità un paio di giorni a questi simpatici roditori, per fotografarli nella splendida cornice delle Alpi. L'obbiettivo era di riprenderle col grandangolo e ottenere inquadrature un pò diverse dalle solite che si hanno col teleobiettivo.

Per prima cosa mi sono recato sul posto la mattina presto e la sera tardi, quando la maggior parte dei turisti non è ancora arrivata o è già andata via. Ho cercato poi d'individuare quali fossero gli esemplari più confidenti, contando anche sulla loro curiosità.

Mi sono seduto nei pressi delle tante e le marmotte, appurato che non costituivo un pericolo, si sono avvicinate. Da come si comportavano, erano sicuramente abituate alla presenza dell'uomo e ricevere cibo.

A questo punto ho potuto scattare tranquillamente col Sigma 10-20mm a pochi centimetri dal loro musetto senza adottare particolari accorgimenti, tranne quello di evitare movimenti troppo bruschi e veloci per non spaventare le marmotte. Per alcune foto ho utilizzato comunque anche il 300mm per isolare e far risaltare maggiormente il soggetto.

E' bene ricordare di non dare assolutamente da mangiare alle marmotte, nè tanto meno agli animali selvatici in generale. Mi è capitato più di una volta di vedere turisti che gettavano dal belvedere pezzi di pane o di banana, sperando di attirare le marmotte per scattare foto con le fotocamere compatte ad una decina di metri di distanza!

 

Torna a home page www.alessiodileo.com