Grazie alla costante innovazione tecnologica le moderne fotocamere digitali sono in grado di scattare raffiche quasi infinite di foto, supportate dalle capienti e veloci schede di memoria che offrono un rapporto prezzo/gigabyte molto favorevole. In poco tempo accumuliamo centinaia o migliaia di foto sparse per il computer, in un disordine tale che difficilmente riusciremo a trovare lo scatto che ci serve al momento giusto, sprecando molto tempo nella ricerca del file.

I supporti di archiviazione digitale non sono purtroppo affidabili al 100% e l’eventualità di perdere le nostre fotografie, in seguito ad un guasto o un crash del sistema operativo, non è poi così remota come sembra. Una volta scaricate le foto nel computer è importante non formattare la scheda di memoria prima di aver eseguito una seconda copia su disco fisso esterno o su CD/DVD. Eseguire le copie di backup è un procedimento noioso ma essenziale: può essere effettuato anche una volta a settimana o mensilmente, ma è consigliabile non accumulare mai troppo materiale da copiare.

Per archiviare i dati è possibile scegliere fra supporti (CD/DVD) di marche note oppure più economiche, non c’è una grossa differenza: gli unici accorgimenti da adottare sono quelli di masterizzare alla velocità più bassa possibile, magari evitando di riempire di dati il supporto fino al limite, e quello di controllare nel sito internet del produttore di CD/DVD la lista della compatibilità dei masterizzatori, per essere sicuri di ottenere una perfetta copia di backup. La vita massima di un CD/DVD è di circa 5-6 anni, quindi è importante controllare spesso se le copie di backup sono ancora leggibili e ai primi segni di deterioramento bisogna sostituirle immediatamente con delle copie nuove: per allungare la durata di un CD è importante non usare solventi per pulirli, non applicare etichette che possono sbilanciare i dischi durante la lettura e impilarli verticalmente per evitare che si deformino.

Un’altra soluzione è quella di utilizzare uno o più hard disk esterni da dedicare esclusivamente al salvataggio delle foto: il costo relativamente basso di questi supporti permette di avere a disposizione centinaia di Giga byte di spazio a poche decine di euro. Inoltre una versione con porta firewire garantisce trasferimenti veloci e sicuri.

Prima di catalogare e, se necessario rinominare le foto, è indispensabile procedere ad una prima scrematura, che può avvenire anche subito sul luogo di scatto se si possiede uno dei moderni e leggeri ultraportatili; è sconsigliabile usare il monitor posteriore LCD delle fotocamere per poter dare un giudizio sulle foto, risulta spesso troppo piccolo e sacrificato.

Gli scatti irrimediabilmente mossi o evidentemente sotto/sovra esposti dovranno essere cestinati senza rimpianti. E’ inutile anche tenere diversi “doppioni”, cioè foto praticamente uguali derivate dalle raffiche: non faranno altro che occupare inutilmente spazio su disco. Il passo successivo è quello di eliminare le foto rovinate da una pessima composizione e quelle con soggetti tagliati: non dobbiamo aver paura di cestinare le nostre foto, serve anche come spinta per migliorare ed evitare di ripetere gli stessi errori nelle prossime uscite.

Nocciolaia

Questa foto è sicuramente da cestinare: il mosso dovuto ad un tempo di scatto non sufficientemente veloce è evidente, così come la messa a fuoco imprecisa che è caduta dietro al soggetto

Coniglio

In questo caso il soggetto è troppo attaccato al bordo del fotogramma

Folaga

La composizione di questa immagine non è stata accurata: la folaga è vicina al bordo e ha le zampe tagliate; inoltre la femmina di germano alle sue spalle è posizionata troppo a ridosso del soggetto

Dopo aver fatto una prima selezione, dobbiamo trovare il posto giusto dove archiviare le foto: solitamente il primo candidato è il desktop, uno spazio molto ampio che permette velocemente di avere a portata di mouse i nostri ultimi scatti. Non ci dimentichiamo che questa è solo una sistemazione temporanea, che serve per eseguire un’ulteriore selezione degli scatti, in attesa di essere definitivamente archiviati su CD o hard disk esterno. Inoltre un eccessivo affollamento rallenta l’avvio del sistema operativo all’accensione del computer, costretto a caricare ogni elemento presente sul desktop.

Un desktop un pò troppo disordinato

La situazione sul desktop inizia a diventare caotica: meglio sistemare prima che sia troppo tardi!

Il metodo più semplice per catalogare le foto è quello di raggrupparle in cartelle rinominate con luogo di scatto e la data, solamente la data oppure a seconda del soggetto (macro, mammiferi, paesaggi, flora, ecc): all’interno delle cartelle potremo rinominare le immagini con data, nome del soggetto e per finire un numero progressivo. Il formato della data da adottare è quello americano (anno/mese/giorno) se vogliamo che il computer disponga cartelle e fotografie in ordine cronologico.

Come rinominare cartelle e file

Alcuni esempi per rinominare cartelle e file

Memorizzare le immagini in Raw è da preferire in quanto, al contrario del JPG, non c’è nessuna perdita d’informazione, rendendo questo formato particolarmente adatto per essere sfruttato appieno da i programmi di fotoritocco. Se il sistema operativo del computer non è in grado di riconoscerli correttamente non è necessario tenere archiviato il JPG, in quanto il software di elaborazione del RAW fornito con la fotocamera permette una visualizzazione ottimale, anche in maniera ingrandita per esaminare i dettagli più fini.

Digital Photo Professional

I programmi di gestione del RAW sono degli ottimi visualizzatori

Queste semplici e pochi accorgimenti permetteranno di avere un archivio fotografico sempre in ordine e di ripristinarlo facilmente in caso problemi.

 

© Alessio Di Leo